Domenica, 17 marzo 2013
Partenza da Baone, presso la Nuova Canguro, imboccato un sentiero seminascosto, poco lontano dalla fabbrica si inizia a salire, prima su sentiero e dopo su carrareccia.
Si giunge ad una radura dove si ha una veduta particolare sul monte Castello, il colle di Salarola e il monte Cero. Si guadagna la cima, 141 metri, dove sorge un agriturismo abbandonato; si inizia a scendere incrociando la strada sterrata che porta al passo del Sassonegro. Si attraversa l'asfalto tenendo la sinistra, pochi passi e si imbocca un sentierino poco visibile. Da qui si prosegue costeggiando la strada sopra di noi, ma perdendo gradualmente quota arrivando al rudere di una casa abbandonata. Ora, dopo la ripida salitina, si tiene la sinistra proseguendo a mezzacosta con vari saliscendi. Quando sotto di noi si intravede un campo che ha nelle sue vicinanze una casa abbandonata invasa dalla vegetazione, per uno dei tanti sentieri semi evidenti o segnati dai cinghiali, si scende e la si raggiunge. Si continua per la carrareccia prima e per un sentiero dritto che si stacca dalla curva della carrareccia (scorciatoia) e ci riporta sulla carrareccia appena abbandonata e la seguiamo tenendo la destra ad un primo bivio e la sinistra al secondo. Ci condurrà ad una fattoria semi abbandonata, proseguiamo prima su un piccolo boschetto e dopo su spazio aperto in leggera salita. Incontrato un bivio teniamo la sinistra, la continueremo a tenere per tutti i bivi successivi, ignorando quelli che ci riporterebbero giù. Giunti ad un vecchio ulivo, sulla sinistra del sentiero, lasciamo il sentiero principale e su ripida salita ne incontteremo un altro. Raggiunto l'ulivo si vedrà svettare sopra di noi l'albero di Elisabetta. Meno di 10 minuti e si arriva, se la giornata è serena si ha una veduta sui Colli Euganei Meridionali vasta e appagante. Per il ritorno ci si può servire dell'asfalto e giunti dopo il Pianoro si prende la stradina che ci riporta in fretta al passo del Sassonegro prima e dopo al parcheggio della Nuova Canguro.